Il ciclodromo “Alfredo Martini”

In provincia di Pistoia l’idea della costruzione di una pista riservata agli allenamenti ed alle gare dei giovani e giovanissimi che frequentano il ciclismo nasce fin dagli anni novanta, ma tutte le varie proposte che vengono avanzate non riescono a trovare uno sbocco a causa della mancanza di finanziamenti o di terreni idonei ove costruire un impianto di così vaste dimensioni. La svolta a tutte le problematiche si ha con l’avvento dei mondiali di ciclismo in Toscana: contestualmente si rende disponibile un’area di circa sette ettari ceduta gratuitamente dalla famiglia Grazzini al Comune di Ponte Buggianese e al tempo stesso la Regione Toscana finanzia i lavori per la costruzione del ciclodromo “affinchè rimanga traccia perenne dei mondiali e tutti i soldi stanziati non vadano a finire in asfalti” come affermò Alfredo Martini.

I lavori per la costruzione della pista iniziarono nel 2014 e finirono nel 2015 e la stessa fu resa fruibile all’inizio della primavera 2016. La pista misura sei metri di larghezza ed è lunga 2007 metri. Al suo interno è ricavato un anello più corto di 740 m, visibile in foto, che consente diverse possibilità di utilizzo per le squadre che portano i giovani atleti ad allenarsi a seconda della loro età. La palazzina degli spogliatoi è costruita secondo le più moderne tecniche per il risparmio energetico sia per la produzione di acqua sanitaria che per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Inoltre, grazie ad una estesa superficie di pannelli fotovoltaici, produce una quantità di energia elettrica che può essere superiore al fabbisogno e pertanto creare benefici anche per la sua gestione. La struttura, costruita con criteri antisismici ospita due spogliatoi per gli atleti, due per gli allenatori, una infermeria, un locale bar con annessi servizi, un'officina per biciclette e numerosi servizi igienici per il pubblico. Il ciclodromo è stato intitolato ad Alfredo Martini non tanto per i risultati sportivi ottenuti da corridore professionista prima e da Commissario Tecnico della Nazionale successivamente, ma per lo spessore umano del personaggio che tanto si è battuto affinché questa struttura venisse realizzata a tutela dei bambini che vogliono praticare lo sport del ciclismo.

Ciclodromo accessibile a tutti.