Descrizione
Padre Filippo Cecchi (1822-1887)
Padre Filippo Cecchi è nato a Ponte Buggianese il 31 Maggio 1822 ed è stato un fisico, religioso e inventore italiano. Ideò e realizzò vari tipi di sismografi, progettò il grande termometro e barometro che fu collocato nella Loggia dell'Orcagna a Firenze e che oggi si trova esposto nel Museo Galileo a Firenze, apportò migliorie agli apparecchi telegrafici e nel 1854 costruì una nuova elettrocalamita. In occasione della Prima Esposizione Italiana svoltasi a Firenze nel 1861, Cecchi presentò un nuovo tipo di motore elettrico; egli inoltre restaurò lo gnomone installato nel Duomo di Firenze da Leonardo Ximenes, ripetendo in quell'occasione le esperienze di Foucault, meglio conosciute come "pendolo di Foucault" ed alla base di strumenti tecnologici ancora oggi in uso. E' venne eletto vicepresidente della Società Meteorologica Italiana che, assieme a F.M. Denza aveva fondato.
Come responsabile dell'installazione dei parafulmini, Cecchi vi apportò importanti modifiche evolvendo il sistema tradizionale ed ottenendo buoni risultati nella protezione dei monumenti fiorentini dalla scariche elettriche.
Dal 1872 Cecchi assunse la direzione dell'Osservatorio Ximeniano. Immediatamente si rese conto dell'impossibilità di continuare nell'indirizzo prevalentemente astronomico dell'osservatorio: la sua stessa collocazione al centro di una grande città rendeva arduo il corretto svolgimento dei lavori scientifici. Cecchi operò per mutare l'indirizzo di ricerca concentrando le attività dell'istituto verso la meteorologia; immediatamente riordinò e completò l'arredo scientifico dell'Osservatorio Ximeniano, progettò e fece costruire nuovi strumenti meteorologici quali il nefoscopio ed un meteorografo economico alla cui messa a punto lavorò per molti anni senza riuscire a realizzare il prototipo.
La cura e l'entusiasmo mostrati da Cecchi nel riorganizzare l'attività dell'Osservatorio Ximeniano ed una rete toscana di stazioni meteorologiche secondarie, gli valse la stima della comunità scientifica; nel 1879 fu invitato al Congresso Internazionale di Meteorologia che si svolse a Roma ed in seguito collaborò con Francesco Denza alla fondazione della Società Meteorologica Italiana.
Le sue doti di scienziato pratico ebbero modo di emergere nel corso della sua attività di progettista di strumenti per le osservazioni sismiche. Il primo di una lunga serie fu il sismografo elettrico a carte affumicate fisse presentato nel 1876 alla Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei, il complesso di questa sua attività gli fece meritare la medaglia d'oro all'Esposizione Nazionale di Torino del 1884 ( Giovannozzi 1906). Fu membro non residente a Roma della Accademia Pontificia de' Nuovi Lincei.
Ferruccio Nucci (1847-1911)
Musicista, fu un buon suonatore di trombone ed apprezzato Maestro e compositore di marce per bande. in età giovanile divenne Maestro della Banda di Pescia e la salvò dal suo disfacimento causato da gelosie ed intrighi interni. Nel 1879 ha composto una Marcia Trionfale, che l'onorevole Ferdinando Martini offrì personalmente al Re quale omaggio del maestro pesciatino. Nel 1884 fu chiamato a dirigere la Banda di Ponte Buggianese, fondata nel 1879 con il nome di "Società filarmonico-drammatica Talia". Nucci ne curò lo sviluppo e gli diede un aspetto da "grande banda", dirigendola fino alla sua morte. Gli seguì il figlio, che morì al fronte nel 1916. Con il secondo conflitto mondiale la banda di Ponte Buggianese si dissolse. Verrà riorganizzata nel 1945 con il nome di "Società Filarmonica Ferruccio Nucci" in memoria del Maestro. Oggi la Filarmonica accompagna manifestazioni istituzionali sul territorio comunale e gestisce una scuola di musica intitolata ad Eleonora Caietti Buonamici: una sua giovane componente scomparsa prematuramente.
Silvio Nannini (1889-1973)
Figlio di contadini mezzadri, dopo aver sposato Gioconda Nannini emigrò in America, dove da semplice operaio diventò impresario edile a Chicago. Fin dal 1947 faceva visita a Ponte Buggianese, suo paese natale, dove viveva ancora la famiglia del fratello. In quei duri anni di ricostruzione si offrì di aiutare la comunità nella costruzione di opere e di servizi primari per il paese. Sostenne infatti la spesa per la costruzione della Confraternita della Misericordia, la spesa per la sede dei bagni pubblici, per la sede della Filarmonica, per il campo sportivo, per l'acquedotto in località Albinatico e la spesa per l'impianto dell'illuminazione elettrica nelle frazioni, pari a 3 milioni di lire, come si legge in una lettera spedita da Chicago nel 1953.
Mario Cortesi (1910-1984)
Fu eletto sindaco di Ponte Buggianese per ben quattro mandati consecutivi, dal 10 Giugno 1951 al 6 Giugno 1970. Conosciuto ed apprezzato per la sua vicinanza alla popolazione, diede il via alla costruzione di una via di circonvallazione al paese e alla ricostruzione di chilometri di strade. Fu portata l'illuminazione pubblica in tutte le frazioni. A metà del 1952 riuscì ad acquistare un piccolo lotto di terreno, che sarà poi sede del campo sportivo. Si impegnò per far ottenere al territorio lo statuto di "area depressa", riconoscimento che arrivò nel 1958 portando con sè un notevole e fiorente sviluppo delle industrie e della rete infrastrutturale e sociale.
Nel 1966, in occasione dell'alluvione che interessò gran parte del territorio comunale, si adoperò per ripristinare i danni sul territori comunale nel più breve tempo possibile.
Giovanni Arrigoni (1915-1946)
Nato a Chicago da una famiglia di emigranti, tornò a Ponte Buggianese nel 1921. Prese il titolo di maestro elementare nel 1938 e conseguì la laurea in Lettere e Filosofia nel 1944, diventando così un profondo conoscitore della dottrina di S. Tommaso D'Aquino. Avendo dovuto rinunciare per motivi di salute alla vita da missionario in Cina, prestò la sua opera all'interno del territorio comunale durante i difficili anni della guerra. Alla sua morte, dietro sua volontà, la famiglia dovette distruggere i testi scritti da lui stesso. La corale parrocchiale del paese è intitolata a lui, che ne fu anche fondatore ed organista.
Fratelli Banditori (1920/3-1944)
Questi due fratelli originari di Ponte Buggianese parteciparono attivamente alla Resistenza militando nelle file della formazione "Silvano Fedi": uno, Giulio, in quella di Ponte Buggianese e l'altro, Nicola, in quella di Pistoia. Questo, arruolatosi nell'esercito americano, cadde in un combattimento contro i tedeschi a Porretta Terme il 12 Ottobre del 1944. Il fratello, che si faceva chiamare Leo, rimase ferito durante un bombardamento su Ponte Buggianese. Di lui si sono perse le tracce, la sua morte è attestata nei registri dell'ospedale di Volterra. A loro è stata intitolata la piazza che ospita l'opera di Jorio Vivarelli e lo stadio storico a pochi passi dal centro del paese.
Giovanni Magrini (1921-1983)
Arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri, partecipa alla campagna di Russia. Nel 1943 si rende protagonista della difesa della caserma dei Carabinieri di Gattatico dal tentativo di assedio da parte delle truppe tedesche. Per le capacità dimostrate durante la strenua difesa della Caserma, gli viene conferita la Medaglia d'argento al Valor Militare.
Lavorò come sorvegliante per il Consorzio di bonifica del Padule di Fucecchio fino al 1975. Nel 1989 gli venne intitolata la caserma dei Carabinieri di Montecatini, mentre nel 1990 il Comune di Ponte Buggianese gli ha intitolato la piazza antistante l'ufficio postale.
Bruno Fanucci (1923-2004)
Nostro concittadino, ha dedicato quarant'anni al mondo della scuola, prima come insegnante e poi come direttore e docente al Liceo di Montecatini. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie, un libro di racconti, un saggio sulla storia di Ponte Buggianese. Il filo conduttore della sua produzione letteraria è l'amore per la terra di origine. E' stato insignito dal Ministero della Pubblica Istruzione della medaglia d'argento per l'opera svolta a favore dell'educazione. Muore ad Uzzano nel 2004.
Bibliografia*
- Cecchi A. - Terremoti di Firenze del 23 dicembre e del 12 marzo 1878, in "Bullettino del Vulcanismo Italiano", A.V (1878), fasc. VI-VIII, p.63. Roma 1878
- Cecchi F. - Sismografo elettrico a carte affumicate scorrevoli, in "L'Elettricista", A.I (1877), N.1 gennaio. Firenze 1877
- De Chancourtois B. - Sur les moyens employés pour constater par enregistrement continu les petits mouvements de l'écorce de globe, in "Comptes Rendus de l'Académie des Sciences", 25 giugno 18 agosto 1883. Parigi 1883
- De Rossi M.S. - Presentazione di un istrumento sismografico del P.Cecchi, in "Atti della Pontificia Accademia de' nuovi Lincei", A.XXXVI, (1882-83), p.139. Roma 1883
- De Rossi M.S. - Il P. Filippo Cecchi delle scuole Pie, Nota bibliografica, in "Atti della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei", A.XL, Sess.V, (1887). Roma 1887
- Denza F. - La corrispondenza meteorologica italiana alpina-appennina. Roma 1877
- Denza F. - Il P. Filippo Cecchi, in "Bullettino Mensuale della Società Meteorologica Italiana", giugno 1887, p.84. Moncalieri 1887
- Fines - Sur le tremblement de terre du 23 fèvrier, enregistré à l'observatoire de Perpignan, in "Comptes Rendus de l'Académie des Sciences de Paris", t.CIV (1887), p.606. Parigi 1887
- Giovannozzi G. - Il sismografo analizzatore del P. Filippo Cecchi, in "Memorie della Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei", Vol.III (1888). Roma 1888
- Giovannozzi G. - Per la commemorazione del P. Filippo Cecchi delle Scuole Pie, in Ponte Buggianese. Firenze 1906
- Roberto G. - I sismografi del P. Cecchi, in "Bullettino della Società Meteorologica Italiana", decembre 1887, p.181. Moncalieri 1887
- * La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.